Ti piacerebbe visitare tutti i monumenti di piazza del Duomo ma non sai da dove iniziare?
Sei perso tra le varie tipologie di biglietto, nell’indecisione su cosa vedere, cosa tralasciare o in che ordine riuscire a fare tutto?
Quello che ti propongo è una giornata (e mezzo) tipo alla scoperta del complesso monumentale dell’Opera di Santa Maria del Fiore.
Alla fine della lettura non ti sentirai più perso, ma per organizzare al meglio la visita dai un’occhiata alle nostre proposte:
PER ADULTI: Il duomo e il suo museo: un itinerario di arte, religione e storia
PER FAMIGLIE: Mettiamoci all’opera! Piccole grandi scoperte nel museo dell’Opera del Duomo
La visita al complesso del Duomo ti catapulterà in un percorso culturale, artistico e spirituale veramente sorprendente.
Sarà possibile ripercorrere un pezzo della storia di Firenze, conoscere i grandi nomi che hanno partecipato a questa impresa e restare senza fiato di fronte a capolavori inestimabili come la Maddalena di Donatello o la Pietà di Michelangelo.
Per prima cosa devi mettere in conto che ti servirà un giorno e mezzo per visitare tutto senza dover fare i 463 gradini della Cupola di corsa!
Esistono diverse possibilità di biglietto che comprendono più o meno monumenti.
Tutti i pass (eccetto il Giglio pass) hanno una validità di 72 ore entro le quali puoi entrare una sola volta in ogni monumento.
Gli orari di apertura dei monumenti cambiano in base alla stagione, pertanto ti consiglio di andare su questo link per conoscere tutti gli orari per la visita che stai organizzando.
Scegli l’opzione Brunelleschi e, munito di questo lasciapassare, avrai la sicurezza che ti si apriranno infinite porte!
Grazie al Brunelleschi Pass potrai visitare l’intero complesso del Duomo! Ma cosa visiterai in sostanza?
GLI SCAVI ARCHEOLOGICI DI SANTA REPARATA
Ti racconterò di seguito tutte le notizie più importanti da conoscere prima di visitare il complesso e le informazioni utili alla visita.
Se invece preferisci gustarti una visita guidata interattiva e coinvolgente scopri subito il nostro tour e prenota!
La prima tappa che ti consiglio di affrontare è il meraviglioso e modernissimo Museo dell’Opera del Duomo.
L’Opera di Santa Maria del Fiore nasce nel 1296, anno in cui viene posta la prima pietra per la fondazione della nuova chiesa, con lei nasce anche l’Opera, vale a dire l’insieme delle persone incaricate della costruzione, decorazione e conservazione della Cattedrale, compito che questa istituzione svolge ancora oggi dopo più di 700 anni.
Dopo circa un secolo dalla sua nascita, l’Opera inizia ad avere bisogno di uno spazio che potesse essere utilizzato come ufficio dal quale gestire i lavori, ma anche come luogo di deposito per i materiali e di bottega per la lavorazione del marmo e del legno da parte degli artisti impegnati nel grande cantiere.
Per questo motivo Filippo Brunelleschi verrà incaricato di restaurare un edificio medievale che diventerà il luogo adatto a queste esigenze.
Sapevi che proprio per l’Opera Michelangelo scolpisce il suo David?
Scopri di più leggendo Il David di Michelangelo a Firenze.
Con il passare del tempo questo posto è diventato anche luogo di deposito delle opere d’arte che venivano spostate dai monumenti della piazza, in seguito a cambiamenti di assetto o per motivi di conservazione.
Nel 1891 viene aperto il Museo, completamente rinnovato nel 2015, tanto che oggi è uno dei musei più moderni d’Italia, spettacolare per la quantità e il valore delle opere conservate, ma anche per la tecnologia all’avanguardia impiegata negli allestimenti museali.
Il Museo ha come obiettivo fondamentale quello di ricreare il contesto dal quale le opere provengono, per far sì che si possano ammirare e comprendere nel migliore dei modi.
Per questo ci sembrerà di passeggiare nella piazza e nei monumenti del complesso, potendone però studiare la storia, l’evoluzione, i cambiamenti.
Ci accolgono la ricostruzione della prima facciata del Duomo distrutta nel 1587 da Francesco I de’ Medici (eh già, quella che vediamo oggi non è la prima!), le porte originali del Battistero, le sculture di Tino da Camaino, Arnolfo di Cambio e Donatello provenienti direttamente dalla piazza.
A guidarci nella visita vi è una luce sul pavimento a forma di stella che ci indica la via e che ci conduce alla Maddalena di Donatello, alla Pietà di Michelangelo e alle formelle che decorano il Campanile.
Una sala è completamente dedicata alla Cupola e guida alla scoperta dei segreti di questo miracolo architettonico.
Vuoi saperne di più sulla Cupola di Brunelleschi e la sua architettura?
Leggi il nostro articolo Il mistero della cupola di Brunelleschi.
Andiamo avanti e, passando sotto un enorme arco, ci troviamo nel presbiterio della Cattedrale, dove una musica di sottofondo ci fa capire che siamo nella parte del coro. Alzando gli occhi possiamo ammirare le due splendide cantorie di Luca della Robbia e Donatello che si trovavano proprio all’interno della Cattedrale.
E ora pronto a entrare nei luoghi da dove tutte queste meraviglie provengono?
Scopri il nostro tour dedicato alle famiglie per conoscere le bellezze del Museo giocando e divertendosi con l’arte e l’architettura: Mettiamoci all’Opera! Piccole grandi scoperte nel Museo del Duomo
Visitare il Museo ci ha occupato per circa un’ora/un’ora e mezzo e adesso, dopo un bel caffè, siamo pronti per entrare nella Cattedrale!
Con il nostro biglietto possiamo evitare la fila che molto probabilmente ci sarà all’ingresso principale e ci avviciniamo alla porta del campanile della Cattedrale, così chiamata perché si trova proprio accanto alla maestosa torre campanaria.
Da questo ingresso avremo la possibilità di visitare sia il Duomo che gli scavi di Santa Reparata.
Prima dell’attuale Cattedrale esisteva un’altra chiesa più piccola dedicata a Santa Reparata, martire protettrice di Firenze.
Questa prima chiesa ha una storia che inizia nel V secolo e che vede diverse evoluzioni passando da uno stile paleocristiano a uno dei massimi esempi di Romanico in Toscana.
Quando Firenze diventa sempre più importante e ricca, non poteva accontentarsi di un Duomo così modesto e per questo viene incaricato nel 1296 l’architetto Arnolfo di Cambio di progettare la nuova Cattedrale.
Arnolfo inizia i lavori inglobando Santa Reparata senza distruggerla subito del tutto: Firenze doveva continuare infatti ad avere il suo Duomo!
Oggi si possono ammirare i resti delle mura e della pavimentazione musiva paleocristiana e numerose lastre tombali provenienti dall’antico luogo di culto.
Risalendo in superficie dagli scavi archeologici di Santa Reparata sei all’interno di Santa Maria del Fiore. La differenza di dimensione rispetto alla chiesa precedente si può toccare con mano!
I fiorentini pensavano in grande! Arnolfo aveva immaginato una grande chiesa, ma non porterà a termine i lavori, in quanto morirà dopo pochi anni. Il suo successore, Francesco Talenti, sarà ancora più ambizioso aumentando ulteriormente la lunghezza e l’altezza della chiesa!
Non te lo nego, potresti rimanere deluso dalla semplicità dell’interno del Duomo, ma sappi che è voluto! La Cattedrale è dedicata a Maria e al Suo Fiore, Gesù, che ella porta in grembo ed è proprio il grembo di Maria a cui si vuole alludere, semplice, ma accogliente.
Ti segnalo i due affreschi sulla parete sinistra di Andrea del Castagno (1456) e Paolo Uccello (1436), rappresentanti rispettivamente i condottieri militari Niccolò da Tolentino e Giovanni Acuto.
Voltandoti verso la controfacciata noterai l’orologio dipinto da Paolo Uccello, particolare perché con una sola lancetta (che se noti bene ha la stessa forma della stella che ti guidava al Museo) segna l’ora italica, modo diverso di contare il tempo secondo il quale la prima ora è quella del tramonto.
Se ti addentri lungo la navata centrale, affiancata da pilastri che sorreggono archi acuti, arrivi nella zona del presbiterio, da dove provenivano le due cantorie che hai visto al Museo, ora sostituiti da due semplici balconi in pietra serena.
Se alzi gli occhi ecco la sorpresa! L’immensa cupola ti sovrasta, completamente affrescata nel 1500 da Giorgio Vasari e Federico Zuccari con il tema del Giudizio Universale. Riesci a vedere Belzebù che divora la testa di un dannato?
Esci fuori e fermati un attimo ad ammirare la facciata. Molto diversa da quella che hai visto dentro il Museo, vero? Il suo architetto si chiamava Emilio de Fabris e il progetto risale al 1887. Ricordi che la prima era stata distrutta 300 anni prima? Tre lunghi secoli in cui la Cattedrale è rimasta senza facciata.
Un altro affresco da osservare con attenzione è quello dedicato a Dante Alighieri di Domenico di Michelino, sempre sulla parete di sinistra. In questo affresco Dante viene rappresentato accanto a una veduta Firenze in cui è possibile ammirare il dettaglio della cupola di Brunelleschi ancora priva di copertura marmorea. La città, inoltre, è chiusa all’interno delle antiche mura medievali con una porta urbica che presenta ancora gli avancorpi e il taglio del primo e secondo piano successivo all’avvento dell’artiglieria.
Se ti addentri lungo la navata centrale, affiancata da pilastri che sorreggono archi acuti, arrivi nella zona del presbiterio, da dove provenivano le due cantorie che hai visto al Museo, ma che ora ospita due semplici balconi in pietra serena.
Se alzi gli occhi ecco la sorpresa! L’immensa cupola ti sovrasta, completamente affrescata da Giorgio Vasari e Federico Zuccari con il tema del Giudizio Universale. Riesci a vedere Belzebù che mangia la testa di un dannato?
Esci fuori e fermati un attimo ad ammirare la facciata. Molto diversa da quella che hai visto dentro il Museo vero? Il suo architetto si chiamava Emilio de Fabris e il progetto risale al 1887.
Ricordi che la prima era stata distrutta 300 anni prima? Tre secoli in cui la Cattedrale è rimasta senza facciata.
Con tutto questo girovagare si è fatta l’ora di pranzo! Un bel piatto di pasta e un bicchiere di vino te li sei meritati!
Mentre cerchi un buon ristorante nei dintorni soffermati sul fianco sinistro della Cattedrale e cerca la celebre testa di bue! In questo articolo ti spieghiamo come individuarla e ti raccontiamo la sua storia La leggenda del bue del Duomo
Dopo pranzo ci aspetta il Battistero!
Noterai subito le porte di questo luogo, che abbiamo già ammirato all’interno del Museo, al sicuro in teche con aria controllata e allarmi pronti a scattare al primo segno di ossidazione. Qui ci sono le copie che ci permettono di capire dove dovevano trovarsi gli originali e ci restituiscono l’aspetto complessivo del Battistero. Luogo in cui, come ci dice il nome, si celebrava il sacramento del Battesimo.
Al centro doveva esserci una grande vasca ottagonale, distrutta da Francesco I de’ Medici e sostituita con una più piccola e, accanto alla porta sud, la Maddalena di Donatello, ora al Museo.
Anche qui il vero spettacolo è il soffitto.
La volta è completamente rivestita di mosaici realizzati tra la fine del 1200 e l’inizio del 1300.
Raccontano le storie della Genesi, di Giuseppe l’ebreo, di Gesù e di San Giovanni Battista, Santo al quale il luogo è dedicato oltre che essere il patrono dell’intera città di Firenze.
In mezzo a queste storie troneggia al centro la figura di Cristo giudice che condanna i dannati e salva gli eletti, in un’ulteriore rappresentazione del Giudizio Universale.
Pronto per l’ultima tappa di oggi? Gambe in spalla! Perché ci sono 413 scalini da salire!
Accanto alla celebre Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti ci sono due curiose colonne in porfido a cui è legata una leggenda antichissima.
Vuoi scoprirla? Leggi il nostro articolo Le colonne magiche del battistero di Firenze
Dopo una lunga salita si raggiunge la cima del Campanile di Giotto, così chiamato perché il primo architetto a progettarlo fu proprio lui, che però porterà a compimento solo la base della torre, quella che poi verrà decorata con le formelle che hai visto nel Museo e che rappresentano la creazione dell’uomo e l’evoluzione del suo lavoro sulla erra.
Proseguiranno i lavori Andrea Pisano prima e Francesco Talenti poi.
Per conoscere tutta la storia e approfondire le curiosità legate al campanile del Duomo puoi andare su Il bel fiore di marmo: il campanile di Giotto a Firenze.
A premiare la salita c’è la vista meravigliosa che possiamo ammirare dalla sommità della torre, una veduta eccezionale che niente ha da invidiare a quella che si può ammirare dalla Cupola, con una sola differenza: da qui la Cupola entra a far parte del panorama.
Con questo spettacolo negli occhi si chiude la tua prima giornata nella piazza del Duomo di Firenze, ma non temere, non è ancora finita… Domani mattina ti aspetta un’altra salita!
È vero che la vista dal Campanile è altrettanto meritevole, ma salire nell’intercapedine delle due cupole progettate da Brunelleschi, vedere da vicino i mattoni posati a spina di pesce, camminare dentro uno dei miracoli dell’architettura rinascimentale, vale davvero la pena!
Brunelleschi impiegò 16 anni per realizzare questa grandiosa opera di ingegneria!
Scopri tutte le curiosità e la storia della sua costruzione leggendo La cupola di Brunelleschi: 7 curiosità che (forse) non sai!
Non solo l’architettura sarà protagonista della tua salita, ma anche la pittura! Avrai la possibilità, infatti, di vedere a un palmo di naso quegli affreschi che avevi guardato con il mal di collo dal basso!
Uno spettacolo imperdibile. E poi eccoti sulla lanterna, il punto più alto.
Smetto di parlare, ti lascio allo spettacolo!
• Accesso dalla Porta della Mandorla (lato Nord) della Cattedrale. La salita alla sommità della cupola è composta da 463 scalini e non è presente ascensore.
• La salita è sconsigliata alle persone sofferenti di cuore, vertigini, claustrofobia e alle donne in stato di gravidanza.
• È vietata la salita ai minori non accompagnati da un adulto.
• L’ora di inizio della visita alla Cupola è quella selezionata al momento dell’acquisto e riportata sul biglietto. È consentito un massimo di 5 minuti di anticipo o di ritardo rispetto all’orario di inizio visita selezionata al momento dell’acquisto e riportata sul biglietto.
• La durata consigliata per la visita è di 45-60 minuti circa.
Per le famiglie con bambini può risultare faticoso visitare l’intero complesso del Duomo.
Ecco alcuni consigli per goderti al meglio la visita anche in famiglia!