LE COLONNE MAGICHE DEL BATTISTERO DI SAN GIOVANNI

Hai mai notato le colonne rosse del Battistero di San Giovanni? Sai che tramandano una storia molto particolare e hanno dato vita a un detto popolare famosissimo?

Scopri subito la loro storia!

11Porta del Paradiso Firenze

il battistero di firenze e la porta del paradiso

Passeggiando a Firenze in piazza del Duomo, è inevitabile fermarsi ad ammirare i battenti in bronzo dorato della Porta del Paradiso del Battistero, posta di fronte alla facciata della Cattedrale di Santa Maria del Fiore.

Secondo la leggenda il nome con il quale è conosciuta la porta si deve a Michelangelo, che, ammirando le sue ante meravigliose avrebbe dichiarato: “Son tanto belle che elle starebbon bene alle porte del Paradiso”.

Lorenzo Ghiberti, l’artista che nella prima metà del 1400 ne fu l’artefice, era così fiero della sua opera che volle inserire un suo autoritratto tra i profeti e le sibille raffigurati nelle cornici laterali.

 

Conosci la storia del santo a cui è dedicato il Battistero nel nostro articolo: San Giovanni Battista il patrono di Firenze

Firenze e Pisa: da nemiche ad alleate

Ai lati della porta, a poca distanza da essa, sorgono due peculiari colonne di colore scuro. Devi sapere che queste colonne furono donate dalla popolazione di Pisa a quella di Firenze nel 1115.

Le due città erano storicamente avversarie per questioni politiche ed economiche: la loro rivalità è ben espressa nel celebre detto “Meglio un morto in casa che un pisano all’uscio!”.

All’inizio del XII secolo, però, Firenze e Pisa si trovarono minacciate da un nemico comune: i pirati saraceni avevano infatti preso di mira le navi che transitavano lungo l’Arno, arrecando notevole danno ai commerci di entrambe le città. Bisognava assolutamente intervenire!

I pisani, che disponevano di una grande flotta, salparono alla volta delle Baleari per annientare i temibili pirati. Prima di partire, però, chiesero ai fiorentini di inviare il loro esercito per difendere Pisa da eventuali attacchi nemici. I soldati fiorentini si accamparono dunque a due miglia di distanza dalle mura e mantennero la parola data, sorvegliando e proteggendo la città.

I pisani tornarono dalla Spagna vittoriosi, dopo aver distrutto le navi dei pirati e aver razziato la loro base nell’isola di Maiorca.

Del ricco bottino di guerra facevano parte anche due grandi colonne in porfido, ma non erano due colonne qualsiasi!

Si diceva infatti che avessero dei poteri magici: erano in grado di riflettere come uno specchio l’immagine di ladri, assassini e falsari che vi fossero passati davanti.

11battistero San Giovanni Firenze

Fiorentini ciechi e pisani traditori

In segno di riconoscenza per l’appoggio ricevuto, i pisani vollero regalare ai fiorentini le due colonne, che giunsero in città avvolte in grandi drappi e vennero accolte con grandi festeggiamenti.

Quando vennero scoperte, i fiorentini si accorsero però che le colonne erano state annerite dal fuoco. Che fosse accaduto accidentalmente? Poteva essere un’opzione plausibile, considerando il fatto che provenivano da una base nemica incendiata e saccheggiata… Assolutamente no!

I fiorentini si convinsero che fossero state volontariamente esposte al fumo dai pisani, che non volevano che i poteri magici delle colonne rivelassero a tutti la loro cattiva indole.

Da quel momento si diffuse il detto “Fiorentini ciechi e pisani traditori”!

I fiorentini collocarono le colonne ai lati del Battistero e quando nel 1400, a seguito di un nubifragio, crollarono e si ruppero in vari punti, le ripararono e rimisero al loro posto, proprio lì, dove svettano ancora oggi in tutta la loro imponenza.

 

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