COME SI SALVÒ PONTE VECCHIO NEL ’44 TRA STORIA E LEGGENDE

Ponte Vecchio è uno dei più affascinanti e celebri simboli di Firenze, da secoli collega le due parti della città e combatte con le imprevedibili piene dell’Arno.

Costruito dai romani in legno e poi nel Medioevo in muratura, fu abbattuto da ben due piene del fiume ma dal 1345 nessuno riuscì più a distruggerlo, nemmeno l’esercito tedesco.

Nell’agosto del 1944 infatti, i tedeschi in ritirata verso nord decisero di abbattere tutti i ponti di Firenze per rallentare il passaggio degli alleati. Tutti i ponti tranne uno, Ponte Vecchio, rimasto in piedi tra due lungarni completamente distrutti.

Molte sono le leggende che si tramandano tra i fiorentini…chi salvò Ponte Vecchio dalle mine tedesche? Scopriamolo insieme.

Ponte Vecchio Firenze

Adolf Hitler a Firenze: la vista mozzafiato di Ponte Vecchio

Era il 9 maggio 1938 quando Adolf Hitler giunse a Firenze in treno nel binario 16 della stazione di Santa Maria Novella. La città era stata addobbata a gran festa per la visita del Führer e del Duce, molti musei cittadini erano stati aperti per mostrare a Hitler i tesori conservati in città.

Durante la visita i due attraversarono il Corridoio Vasariano partendo da Palazzo Pitti per raggiungere gli Uffizi e, davanti alla bellezza di Ponte Vecchio, Hitler rimase davvero affascinato.

Hitler Mussolini a Firenze

È indubbiamente nota la passione del Führer per l’arte, tanto che durante la guerra moltissimi capolavori furono trafugati da importanti musei europei, primo tra tutti il Louvre, per essere portati in Germania.

Si è dunque ipotizzato che nel 1944 sia stato Hitler in persona a ordinare di minare e distruggere tutti i ponti di Firenze fuorché Ponte Vecchio, troppo bello e storicamente importante per subire una così triste sorte.

Il console tedesco che salvò Firenze: Gerhard Wolf

Secondo un’altra versione, parte del merito andrebbe a Gehrard Wolf, console tedesco a Firenze dal 1940 al 1944. Quest’uomo di lettere e cultura è ricordato ancora oggi come un eroe dai fiorentini, dato che nei quattro anni di permanenza a Firenze riuscì a salvaguardare opere d’arte, edifici storici e vite umane,  impegnandosi personalmente nella tutela storico-artistica dei capolavori cittadini.

Si pensa che proprio lui, insieme all’arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa, riuscì a convincere i capi dell’esercito tedesco ad evitare la distruzione del più importante e antico ponte di Firenze.
Ancora oggi sul ponte vi è una targa a lui dedicata che ricorda il grande impegno profuso nei confronti di tanti prigionieri politici ed ebrei perseguitati. Per tutto questo nel 1955 ottenne la cittadinanza onoraria dal comune di Firenze.

 

Nel dopoguerra la città di Firenze è stata insignita della medaglia d’oro al valor militare per il ruolo svolto nella Guerra di Liberazione. Scopri i suoi luoghi rappresentativi della Resistenza fiorentina nella nostra Passeggiata storica: la Resistenza in Oltrarno.

“Gerhard Wolf (1886 – 1962)
console tedesco nato a Dresda, in seguito unita da gemellaggio con la città di Firenze, si adoperò con ruolo decisivo per la salvezza del Ponte Vecchio (1944) dalla barbarie della II guerra mondiale. Fu determinante per il rilascio di perseguitati politici e ebrei nella drammatica fase dell’occupazione nazista. 

Il comune pose l’11 aprile 2007 a ricordo dell’attribuzione della cittadinanza onoraria.”

 

Ponte Vecchio salvato da un eroe comune: il burgasso

Leggendaria e romantica è la storia che vede come protagonista Burgasso, un anziano e zoppo custode impegnato nel controllo notturno delle gioiellerie e del ponte, trasformatosi in eroe per una notte!

Quest’uomo lavorava su Ponte Vecchio e i tedeschi ormai non facevano più caso alla sua presenza, considerandolo un innocuo scansafatiche.

Si racconta che mentre i tedeschi minavano il Ponte Vecchio Burgasso osservasse con noncuranza le loro macchinazioni, appuntandosi attentamente i luoghi in cui erano stati posizionati gli allacci dei detonatori.

A notte fonda, rimasto solo sul ponte, sabotò tutte le mine, salvando il Ponte al suo devastante destino!

come si salvò ponte vecchio? la teoria degli storici

Ma qual è la tesi più accreditata? Cosa dicono gli storici?

Difficile rispondere a una domanda così complessa che sfocia facilmente nel mistero. Nessun documento storico dà testimonianza del fatto, lasciando vaga la possibile risposta.

Indubbiamente l’influenza del console Wolf ha avuto un ruolo importante, come riporta anche la targa su Ponte Vecchio. La figura leggendaria del Burgasso appare sempre più sfocata col passare degli anni, somigliando più a una storia da focolare che alla realtà.

Gli storici concordano su una possibile motivazione strategica che sembrerebbe più accreditata di quelle precedenti, almeno dal punto di vista storico e militare.

L’obiettivo dei tedeschi nell’estate del ’44 era di bloccare il più possibile l’avanzata degli Alleati dal sud. L’Arno poteva rallentare facilmente il passaggio verso nord se non ci fossero stati ponti abbastanza comodi su cui attraversarlo.

Tutti i ponti di Firenze potevano fornire questa possibilità, essendo abbastanza ampi da permettere il passaggio dei carri armati. Tutti tranne Ponte Vecchio, costruito nel 1345 e mai più allargato. I mezzi blindati sarebbero difficilmente potuti passare per il ponte, e questo avrebbe sicuramente rallentato l’avanzata.

Discorso diverso sarebbe accaduto invece se fosse stato abbattuto come tutti gli altri. Ponte Vecchio, infatti, era l’unico ponte di Firenze ad avere ancora le antiche casupole adibite a botteghe che, una volta distrutte, avrebbero creato un perfetto passaggio di macerie per i carri armati.

È probabile, dunque, che i tedeschi abbiano deciso di non abbattere Ponte Vecchio, che di per sé rappresentava un grande ostacolo ai mezzi pesanti, e abbiano invece distrutto i lungarni che davano accesso al ponte creando barriere di macerie laterali.

 

Questa storia ti ha affascinato?! Scopri tutte le curiosità e le particolarità dei ponti di Firenze e dei suoi Lungarni con la nostra Passeggiata sul Lungarno al tramonto: di ponte in ponte.

Lungarno abbattuto seconda guerra mondiale

Non possiamo sapere con certezza quale di queste sia stata la motivazione di tale miracolo della storia, forse tutti questi fattori uniti insieme hanno permesso allo straordinario gioiello che è Ponte Vecchio di perdurare ancora per tanti altri anni indisturbato.

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