Per la sua ricchezza artistica e culturale Firenze è famosa in tutto il mondo. Tra i numerosi tesori che la città ha da offrire i cenacoli rappresentano una parte essenziale del patrimonio artistico e religioso.
In questo articolo ti sveleremo la storia e la particolarità dei più bei cenacoli di Firenze.
La parola “cenacolo” deriva dal latino “coenaculum,” che significa sala da pranzo o refettorio. In storia dell’arte, questo termine si riferisce a rappresentazioni artistiche dell’Ultima Cena di Gesù con i suoi apostoli. Questa scena biblica è stata una fonte di ispirazione per numerosi artisti nel corso dei secoli, e i cenacoli di Firenze sono tra le rappresentazioni più celebri e significative.
Il più antico cenacolo fiorentino è conservato nel Refettorio del convento di Santa Croce ed è stato affrescato da Taddeo Gaddi, allievo di Giotto, nel 1355.
Questo cenacolo rispetta la tradizione francescana, per cui l’Ultima cena è parte di una decorazione più ampia, che include altri temi. In questo caso troviamo al centro l’Albero della Vita con la crocifissione di Cristo e scene di santi come San Francesco e San Benedetto.
Nell’affresco viene citato il Vangelo di Giovanni, nel momento in cui Gesù annuncia ai suoi apostoli il tradimento di Giuda.
Nella scena troviamo quindi Gesù al centro, Giovanni è sdraiato sulle sue gambe e dorme. Infine Giuda, viene rappresentato distante dagli altri, sul lato opposto del tavolo, mentre intinge del pane in una ciotola comune con Gesù.
Questo schema iconografico verrà poi copiato da tutti gli artisti successivi, inserendo di volta in volta alcune novità stilistiche.
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Un altro bellissimo cenacolo è situato nella chiesa di Santa Apollonia, un luogo di culto che risale al XIII secolo. Questa chiesa e il suo annesso convento erano originariamente gestiti dalle monache agostiniane e rappresentano un importante centro religioso e culturale dell’epoca medievale.
Lo straordinario ciclo di affreschi realizzati da Andrea del Castagno tra il 1447 e il 1449 è celebre perché l’artista ha saputo ritrarre con grande maestria le figure umane coinvolte.
Ciò che distingue questa opera sono i dettagli realistici dei personaggi, la resa dei volti e dei gesti, e l’uso della prospettiva. L’artista ha cercato di catturare non solo la sacralità dell’evento, ma anche l’umanità dei personaggi.
Una particolarità presente solo in questo affresco è la presenza di Giuda sulla sinistra di Gesù, quando solitamente viene dipinto sulla destra. Inoltre si elimina la tradizionale azione di intingere il pane nell’acqua, citazione letteraria dal Vangelo, per sostituirla con un atteggiamento del discepolo più pensieroso e malinconico.
Il Cenacolo di Ognissanti, realizzato da Domenico Ghirlandaio nel 1480, è un’altra perla artistica poco nota. Questo cenacolo si trova nel convento di Ognissanti e presenta una straordinaria attenzione ai dettagli e alla prospettiva.
Questo capolavoro fu commissionato dal convento nel 1480 per decorare il refettorio dei frati. Una delle caratteristiche più affascinanti di questo cenacolo è la cura maniacale dei dettagli. Ghirlandaio era noto per la sua attenzione al realismo, che si individua chiaramente nei volti e negli abiti dei personaggi rappresentati. Ogni apostolo è un individuo riconoscibile con la propria personalità e atteggiamento.
L’ambiente in cui è inserito è un simbolo della vita monastica, e la presenza di figure sacre e apostoli contribuisce a creare un’atmosfera di devozione e spiritualità. È come se lo spettatore fosse invitato a partecipare a questo momento sacro.
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Molto simile a quello di Ognissanti è l’affresco con l’Ultima Cena realizzato sempre dal Ghirlandaio nel convento di San Marco nel 1482.
Osservandoli entrambi si ha l’impressione che l’artista abbia voluto rappresentare due momenti successivi dell’evento. In San Marco, infatti, i volti dei discepoli sono più rilassati perché hanno già appreso la notizia del tradimento.
Un altro celebre affresco con l’Ultima Cena si trova nel refettorio del Fuligno, nell’ex convento delle Terziarie francescane di Sant’Onofrio, dette monache di Fuligno, dalla città di Foligno che ha dato i natali all’ordine. Originariamente quest’opera era stata erroneamente attribuita a Raffaello, allievo del Perugino.
Il Cenacolo risale al 1493 ed è notevole per la sua eleganza e la sua semplicità. Perugino ha catturato l’essenza della scena in modo pacato e spirituale. Gli apostoli sono disposti attorno a Gesù in maniera armoniosa, ognuno con un’espressione calma e riflessiva. La tavola è imbandita in modo impeccabile, e la luce diffusa crea un’atmosfera serena e mistica.
La figura di Giuda è ancora rappresentata di spalle e sulla destra di Gesù, ma è rivolta verso lo spettatore con un’espressione quasi di ripensamento sul volto. Per evidenziare la sua identità l’artista lo ha rappresentato con un sacchetto di monete nella mano.
Anche se non situato a Firenze, il Cenacolo di Leonardo da Vinci a Milano merita una menzione speciale. Questo capolavoro rinascimentale, creato tra il 1495 e il 1498, è una delle opere più celebri al mondo. Raffigura il momento in cui Gesù annuncia il tradimento di uno dei suoi apostoli.
L’impostazione tipicamente fiorentina dei cenacoli viene rotta da Leonardo, che a Milano inserisce Giuda tra gli apostoli, accanto a Giovanni e Pietro. In particolare Pietro si avvicina a Giovanni e gli sussurra nell’orecchio di chiedere a Gesù chi sia il traditore. Giuda si volta con sguardo colpevole, stringendo in mano il sacco con i denari.
Gli apostoli di Leonardo esprimono in maniera più plateale le loro emozioni alla notizia del tradimento. La genialità di Leonardo nel catturare l’umanità nei volti e il suo uso magistrale della prospettiva hanno reso questo cenacolo un’icona dell’arte occidentale.
Approfondisci il genio di Da Vinci nel nostro articolo Le invenzioni di Leonardo: codici, studi e disegni.
Uno dei cenacoli più noti di Firenze è il Cenacolo di Andrea del Sarto, situato nella Basilica di San Salvi. Quest’opera, creata da Andrea del Sarto nel 1511, è celebre per la sua delicatezza e il suo realismo. L’artista ha catturato le emozioni dei personaggi e ha creato un’atmosfera di profonda spiritualità.
La parte più originale dell’affresco è la presenza di una scena di genere nella parte superiore della rappresentazione. Al di sopra del tavolo con gli apostoli Andrea del Sarto crea una quinta teatrale sulla quale si apre una terrazza con balaustra con due uomini affacciati: probabilmente un servitore della locanda che porta un vassoio in mano e uno, di profilo, che lo osserva. È possibile che uno dei due personaggi contenga un autoritratto del pittore.
Andrea del Sarto rinnova la tradizione fiorentina dei cenacoli traendo ispirazione dall’Ultima Cena di Leonardo a Milano e inserisce Giuda insieme agli altri discepoli, accanto a Gesù, con un’espressione di grande incredulità mentre Cristo gli porge un pezzo di pane inzuppato. Come Leonardo, inoltre, l’artista rappresenta gli apostoli con espressioni molto diverse tra loro, riflesso della notizia di tradimento data da Gesù.
Questo Cenacolo, così bello e misurato, è una delle poche opere collocate fuori dalle mura di Firenze che ha superato incolume l’assedio di Firenze del 1529. Sembra che i soldati furono così stupiti dalla sua sorprendente modernità da decidere di risparmiarlo.
Se ti trovi a Firenze, non perdere l’opportunità di visitare questi cenacoli straordinari. Sarà un viaggio nella storia, nell’arte e nella spiritualità.
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