8 DONNE ARTISTE CHE HANNO CAMBIATO LA STORIA DELL’ARTE

L’8 marzo è la giornata dedicata alle donne e l’articolo di oggi non poteva che essere tutto al femminile!

Quando si pensa ad un artista ci viene subito in mente un uomo con pennello e scalpello intento a realizzare un quadro o una scultura. Ma oggi cambieremo prospettiva, perché nel mondo dell’arte le donne non sono state solo muse e modelle, sono state anche pittrici e scultrici.

Ecco la storia di 8 grandi artiste del passato, forse poco conosciute o nel corso del tempo addirittura dimenticate. Ma tutte accomunate da un prezioso talento e dalla voglia di non piegarsi alle regole imposte dalla società della loro epoca. Diventando così, oltre che artiste, anche un grande esempio di emancipazione femminile!

1. PROPEZIA DE ROSSI: scultrice di noccioli

La sua storia la conosciamo grazie al Vasari, che nel suo libro la chiama femina scultora (…) che tutti gli uomini l’ebbero invidia.” Properzia fu così brava nel suo lavoro di scultrice da essere invidiata dagli uomini che, per convenzione, erano gli unici a poterlo svolgere.

La storia dell’arte non la ricorda per le sue sculture e i rilievi di grande formato, ma per le sue sculture in miniatura: opere d’intaglio sui noccioli di pesca, susine e persino ciliegie. Questi intagli venivano poi combinati con i metalli preziosi per creare spille, medaglioni, stemmi e pendenti da collo. Properzia era capace di scolpire cose infinitamente piccole.

Properzia de Rossi ritratto
Porperzia de Rossi, partcilare Stemma Famiglia Grassi

Anche Firenze custodisce uno dei suoi piccoli capolavori che si trova al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti: un piccolo nocciolo di ciliegia intagliato con il volto di centinaia di personaggi della passione di Cristo, da ammirare a pieno con una lente di ingrandimento!

2. fede galizia:l'inventrice della natura morta

Fede Galizia, autoritratto in Giuditta e Oloferne

Fede Galizia, pittrice contemporanea della famosa caravaggesca Artemisia Gentileschi, iniziò a lavorare nella bottega paterna già all’età di 12 anni.

Non si sente spesso parlare di questa artista, ma Galizia, insieme ad Ambrogio Figino e Caravaggio è considerata l’iniziatrice del genere della natura morta. E’ ricordata per le sue “alzate”, ovvero dei centrotavola, delle ceste di fiori e frutti dipinti con affettuosa precisione e amore per i dettagli. Osservando i suoi dipinti è come se si avesse l’impressione che la sua natura morta sia tutt’altro che morta.

Il suo è un talento che non è mai stato dimenticato. La sua “Natura morta con pesche, mele cotogne e gelsomino” nel giugno del 2015 è stata battuta ad un’asta newyorkese a quasi due milioni e mezzo di euro!

 

Fede Galizia, natura morta con pesche, mele cotogne e gelsomino

3. elisabetta sirani: fondatrice della prima accademia femminile

Elisabetta Sirani era una delle artiste più ricercate del suo tempo tanto da essere considerata dai suoi contemporanei “il miglior pennello di Bologna”. Nel breve periodo della sua vita (morì a soli 27 anni) riuscì a dipingere ben 200 opere, di cui novanta vennero realizzate prima dei suoi diciassette anni.

La fortuna di Elisabetta fu quella di vivere a Bologna, una città aperta e permissiva nei confronti dell’educazione femminile, e fu anche quella di essere figlia di un artista. La Sirani infatti imparò il mestiere proprio nella bottega del padre e ben presto divenne una delle personalità artistiche più importanti e ricercate in città. Si racconta che lei fosse capace di finire un quadro addirittura in una sola seduta!

Oltre ad essere stata una grande artista, la sua eccezionalità è stata quella di aver fondato la prima scuola d’arte per donne! È stata la prima artista ad aprire il suo laboratorio alle donne: Elisabetta dava lezioni di disegno e pittura e regalava alle sue allieve la possibilità di ricevere un’educazione all’arte.

Approfondisci la sua storia su: Elisabetta Sirani, la stella del barocco bolognese

Elisabetta Sirani, Autoritratto

4. rosalba cARRERA e i suoi ritratti con ritocco

Rosalba Carriera, Autoritratto

Rosalba Carriera, artista veneziana tra le più richieste dalle donne di corte, che facevano addirittura a gara per farsi ritrarre da lei.

Quando ancora non c’era la fotografia e i matrimoni erano combinati, la pittrice realizzava ritratti di giovani donne da maritare, che poi venivano sottoposti al vaglio dei vari pretendenti. 

Con i suoi colori pastellati e le sue pennellate leggere, la Carriera rendeva i volti delle modelle così freschi e soffici, senza rughe né difetti, da sembrare una preziosa tazzina di porcellana. Una tecnica che potremmo quasi paragonare ai ritocchi fotografici di oggi.

Il suo talento l’ha portata ad essere la prima pittrice ammessa nelle Accademie d’arte, all’epoca ancora riservate agli uomini, di Roma, Bologna e Parigi, in quest’ultima prima donna e tra l’altro straniera!

5. Rosa Bonheur: il pennello più veloce del west

Artista dal carattere forte e fuori dagli schemi, donna libera nell’amore e nelle scelte di vita, non esitò a sfidare le convenzioni e il perbenismo del suo tempo.

Rosa Bonheur affermò pubblicamente la sua omosessualità, usava parlare di sé al maschile, portava i capelli corti, fumava i sigari Avana e si vestiva da uomo. In un’epoca in cui i pantaloni erano vietati alle donne, lei riuscì ad ottenere un permesso per indossarli con la scusa che l’abbigliamento maschile, dovendosi recare per lavoro in mattatoi, fiere, e luoghi pieni di animali, era più pratico.

Il soggetto prediletto dei suoi dipinti, furono proprio gli animali, che rappresentava con un’interpretazione monumentale e realistica, tanto che Rosa Bonheur portò innovazione e allo stesso tempo scandalo. Lei era una persona che non si arrendeva facilmente, credeva nel suo lavoro e nel suo ruolo di donna, infatti affermò: «del resto, sono convinta che a noi donne appartenga l’avvenire». 

Rosa Bonheur foto d'epoca
Rosa Bonheur, La fiera dei cavalli

6. TAMARA DE LEMPICKA e le sue donne del '900

Tamara de Lempicka, ritratto

Chi non ha mai sentito parlare almeno una volta di Tamara de Lempicka?

Artista polacca piuttosto eccentrica, affascinante e seducente, dipingeva ascoltando Wagner a tutto volume! Tamara con il pennello raccontava delle donne più belle del 900’.

Le sue donne sono veneri moderne, borghesi  e altezzose, provocanti e in atteggiamenti da dive. E i suoi dipinti, dai colori accesi e la luce abbagliante, riflettono il clima culturale che lei frequentava. Sembrano quasi fotografie della moda d allora!

Anche l’arte della Lempicka oggi gode di una grande popolarità, tanto che i suoi quadri sono acquistati per milioni e milioni di dollari da grandi collezionisti e star internazionali.

Tamara de Lempicka, ritratto femminile

7. Frida Kahlo

Frida Kahlo è una delle più importanti pittrici messicane: uno spirito ribelle dentro ad un corpo fragile, ma con una grande forza e un grande amore per la vita.

Quando aveva diciotto anni, a causa di un incidente mentre viaggiava su un autobus, si fratturò la spina dorsale, alcune vertebre e il bacino. Questo la costrinse a letto per molto tempo, tanto che i suoi genitori le regalarono colori e pennelli per aiutarla a passare le lunghe giornate. Frida inizia così a dedicarsi alla pittura.

Frida Kahlo, colonna rotta
Frida Kahlo

Sul soffitto della sua camera venne installato uno specchio così che lei potesse ritrarsi nei pomeriggi solitari. Lei stessa dirà: «Dipingo autoritratti perché sono spesso sola, perché sono la persona che conosco meglio». Infatti, dei 143 dipinti, ben 55 sono autoritratti, ognuno di questi racconta la sua storia, tra realtà ed immaginazione.

Piccola curiosità: Frida Kahlo è stata la prima donna latinoamericana a essere ritratta su un francobollo degli Stati Uniti!

8. Yayoi Kusama

Yayoi Kusama

I lavori della nostra ultima grande artista sono presenti nelle collezioni dei più prestigiosi musei di tutto il mondo: dal Museum of Modern Art di New York alla Tate Modern di Londra, dal Centre Pompidou di Parigi al National Museum of Modern Art di Tokyo, città dove oggi l’artista vive e lavora.

Lei si chiama Yayoi Kusama, un’artista che come Frida Kahlo ha fatto di una sua fragilità la sua forza: l’arte per lei non è solo esternare la propria sensibilità ma è una terapia. Kusama ha cominciato a dipingere a sette anni, quando iniziò ad avere disturbi emotivi. La pittura è stata il mezzo che le ha permesso, fin da bambina, di esternare il suo complesso mondo interiore.

Il suo mondo è fatto di distese di zucche fantasiose e maculate, pois, tentacoli che svettano da terra e tentacoli annodati di mille colori accesi, piante e fiori che si spingono fino al soffitto. Il risultato è qualcosa di davvero unico nel suo genere!

Il suo desiderio di creare opere continua, con lo stesso entusiasmo come se fosse ancora una bambina.

 

Sapevi che agli Uffizi sono esposti gli autoritratti di Sofonisba Anguissola e Yayoi Kusama? Se vuoi vederli, non puoi perderti la nostra visita agli Uffizi.

Queste sono solo alcune delle artiste che hanno costellato la storia dell’arte con la loro creatività e abilità. Per non parlare di Sofonisba Anguissola, Artemisia Gentileschi, Adelaide Labille-Guiard, Camille Claudel, o se vogliamo avvicinarci ai giorni nostri, Georgia O’Keeffe, Niki de Saint Phalle e molte altre!

Leggi subito la storia del Giardino dei Tarocchi creato da Niki de Saint Phalle in Toscana

Nonostante le artiste donne abbiano dovuto sfidare divieti e pregiudizi del loro tempo, che a lungo le hanno tenute lontane dalle Accademie e dalla carriera artistica, alcune di loro hanno conosciuto il successo, affermandosi anche presso le grandi corti internazionali.

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  1. Fin dalla sua creazione, il Mus e Picasso si arricchito grazie a donazioni, la maggior parte delle quali provenienti direttamente dalle botteghe dell’artista. L’esposizione celebra l’ingresso nelle collezioni nazionali di nove capolavori donati nel 2021 dalla figlia Maya Ruiz-Picasso : sei dipinti, una scultura, un quaderno di schizzi e un’opera etnografica che ha avuto un ruolo di primo piano nella storia dell’arte. Organizzato cronologicamente, il percorso espositivo ruota attorno a questi capolavori ed offre un fruttuoso dialogo tra arte extra-occidentale, arte antica e arte moderna attraverso una serie di opere di Picasso, pezzi della sua collezione e una selezione di pregevoli prestiti.

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