“Cara Santa Lucia, quest’anno sono stata quasi sempre buona. Vorrei chiederti quindi di portarmi alcuni regali…” Iniziava più o meno così la letterina che scrivevo ogni anno a Santa Lucia quando ero piccola.
A Bergamo, città in cui sono nata e cresciuta, per tutti i bambini il 13 dicembre è il giorno più atteso dell’anno. Ho ricordi bellissimi legati a quelle mattine in cui io e i miei fratelli ci alzavamo dal letto pieni di emozione per scoprire se anche quell’anno Santa Lucia era passata da casa nostra. La sera prima le lasciavamo una tazza di tè con dei biscotti, insieme a una carota per l’asinello che la accompagnava. Quanta felicità, pura e ingenua! C’era naturalmente la gioia per i regali ricevuti, ma c’era soprattutto la magia di quella festa così speciale che, ancora oggi, continuo a portare nel cuore.
Ma chi era questa Santa Lucia?
Era una ragazza appartenente a una nobile famiglia di Siracusa che venne uccisa nel 304 d.C. nel corso della persecuzione dei cristiani ordinata dall’imperatore Diocleziano. Spinta dalla sua fede, Lucia si dedicò alla cura delle persone più povere e bisognose della città e, per aiutarle, si privò di tutti i suoi averi. Il suo promesso sposo, vedendola sperperare la dote ed essendo stato da lei respinto, la denunciò come cristiana. Durante il processo, Lucia ribadì fermamente la sua fede e fu sottoposta a varie torture, dalle quali uscì illesa. Morì infine per decapitazione: era il 13 dicembre.
Santa Lucia è particolarmente venerata in Sicilia, in particolare a Siracusa, dove il 13 dicembre un antico simulacro argenteo della santa viene portato in processione per le vie della città.
Il culto della santa e la tradizione dei regali per i più piccoli (ma non solo!) è diffuso in alcune regioni dell’Italia settentrionale come la Lombardia (province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Pavia e Sondrio), il Veneto (province di Verona e Vicenza) e il Friuli (provincia di Udine).
Ma Santa Lucia non porta solo doni!
È infatti considerata la patrona degli elettricisti e degli scalpellini, ma è soprattutto conosciuta come patrona della vista ed è spesso invocata in caso di malattie agli occhi. Per quale motivo? Sebbene spesso la vediamo raffigurata con un piattino con sopra degli occhi, come se questi le fossero stati cavati durante il martirio, non esistono in realtà attestazioni in merito.
Il nesso con la vista andrebbe piuttosto ricercato nell’etimologia del suo nome: “Lucia” deriva infatti dal latino “lux”, che significa “luce”.
Nel corso dei secoli Santa Lucia è stata rappresentata in numerose opere d’arte. Scopriamone alcune!
Troviamo la figura della santa, giovane e fiera, nella Pala di Santa Lucia de’ Magnoli, realizzata per l’omonima chiesa fiorentina da Domenico Veneziano. Un particolare da notare è che i colori delle vesti di Lucia richiamano quelli della Vergine al centro dell’opera.
Agli anni ’80 del Cinquecento risale l’opera di Veronese intitolata Martirio e ultima comunione di Santa Lucia. Lo sfondo classicheggiante fa da palcoscenico alle figure in primo piano, tra cui spicca quella della santa, elegantissima nel suo ricco abito color porpora.
Una raffigurazione più drammatica compare nel Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio, opera conservata oggi nella Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa. È una scena cruda ed estremamente realistica, marcata dall’utilizzo di colori caldi e da forti contrasti tra luce e oscurità, tipici dello stile caravaggesco.
Chiudiamo la nostra breve rassegna artistica con un’opera contemporanea poco conosciuta: la Santa Lucia realizzata dallo scultore italiano Adolfo Wildt. Il volto della santa è scolpito nel marmo, levigato e lucidissimo. Il suo sguardo, seppur privo dei bulbi oculari, è rivolto verso l’alto e la sua espressione comunica sofferenza ma anche un senso profondo di spiritualità e fede.
Quale di queste opere vi piace di più? Scrivetecelo nei commenti!