Firenze è senza dubbio una delle più ricche città d’arte d’Italia. Musei, gallerie, giardini storici e chiese sono sparsi in tutto il suo territorio, dal centro storico alla periferia. Sfortunatamente la fama e la grandezza di alcuni musei nazionali, come le Gallerie degli Uffizi e la Galleria dell’Accademia, mettono in ombra realtà minori che conservano un patrimonio artistico e storico di inestimabile valore. Tra esse figura anche il Giardino della Villa Medicea di Castello, uno dei 14 siti medicei inseriti dal 2013 nel sito UNESCO “Ville e Giardini Medicei in Toscana”.
Il Giardino di Castello è oggi considerato il primo giardino all’italiana e modello di riferimento per tanti celebri giardini storici, primo tra tutti i Giardini di Boboli.
Cosimo I de’ Medici, cresciuto insieme alla madre, Maria Salviati, nella villa di Castello, rimase molto legato a questa residenza, tanto che, pochi anni dopo la nomina a duca di Firenze, decise di trasformare profondamente il territorio circostante alla villa per realizzare un giardino innovativo completamente al servizio dell’arte, della politica e della filosofia.
Incaricò del progetto un visionario e strampalato architetto, Niccolò Pericoli detto Il Tribolo, che tra le sue competenze aveva anche quelle da idraulico, paesaggista e scultore. Il progetto prese avvio nel 1538 e durò più di trent’anni; nel cantiere si susseguirono diversi architetti, tra cui il noto Giorgio Vasari, incaricato della ristrutturazione della villa, e gli scultori Ammannati e Giambologna.
Dobbiamo immaginare che il Giardino di Castello rappresenterà per Cosimo I un terreno di prova per sperimentare nuove tecniche di giardinaggio, di botanica e di propaganda politica. È possibile conoscere il giardino da svariati punti di vista: quello artistico, quello botanico, quello politico e quello storico. Vi lascerò qualche pillola di ognuno di essi.
Fin dal progetto iniziale Cosimo I volle riprodurre all’interno del giardino la geografia del territorio toscano. All’apice pose la catena montuosa dell’Appennino, protettrice indiscussa della città di Firenze; sotto di esso vi erano le allegorie dei monti Senario e Falterona dai quali si originavano i più importanti fiumi toscani dell’epoca, il Mugnone e l’Arno. Il parterre, coltivato con sempreverdi e agrumi, rappresentava la campagna toscana, nella quale regnava una primavera eterna di pace e prosperità, portata proprio dalla famiglia Medici.
La rappresentazione della Toscana avveniva attraverso l’utilizzo di precise tipologie di coltivazioni, ma soprattutto grazie all’uso di statue e fontane. Ogni elemento geografico era personificato da una fontana, di cui noi oggi conserviamo solo l’Appennino (o Gennaio) dell’Ammannati, posto a nord del giardino, la Fontana del Labirinto del Tribolo sormontata dalla statua bronzea della Venere-Fiorenza di Giambologna e la Fontana dell’Ercole e Anteo del Tribolo e Ammannati. Probabilmente dovevano essere fuse anche due statue rappresentanti i Monti Senario e Falterona e i due fiumi Arno e Mugnone.
Cosimo I sfruttò il Giardino di Castello per costruire una vera e propria propaganda politica in suo favore. Ogni elemento scultoreo, paesaggistico ed architettonico presenta, al suo interno, un rimando alle scelte politiche e alle azioni belliche del duca di Firenze. La statua dell’Appennino, ad esempio, è anche chiamata statua del Gennaio perché in questo mese, nel 1537, Cosimo I fu eletto duca di Firenze. La statua dell’Ercole e Anteo costituisce un paragone diretto tra la storia mitologica dell’eroe greco e la battaglia di Montemurlo, simbolo per eccellenza della rigidità con cui Cosimo ha eliminato tutti i nemici antimedicei. La fontana della Venere-Fiorenza, posta in origine al centro del giardino, incarna la centralità politica e amministrativa della città di Firenze, ormai centro della Toscana e motore economico di tutto il territorio.
I Medici sono famosi per le svariate sperimentazioni scientifiche e botaniche. In particolare sia Francesco I che Ferdinando I si dedicarono intensamente a questo genere di attività. Anche nel Giardino di Castello i Medici decisero di inserire alcune particolari coltivazioni che potevano dare prestigio e notorietà alla famiglia. Tra esse ricordiamo sicuramente gli alberi da frutti nani e gli agrumi, ma anche il gelsomino di Goa, ancora oggi presente all’interno del giardino segreto.
Cuore indiscusso del giardino di Castello è la Grotta degli Animali, un luogo dal fascino primordiale e dalla simbologia ancora poco certa. Tornata alla luce dopo anni di restauri, la Grotta degli Animali è ricoperta da spugne calcaree e mosaici di ciottoli e di conchiglie in madreperla. In ogni nicchia sono rappresentati moltissimi animali terresti, da quelli più comuni a quelli più rari per l’epoca come l’elefante, il rinoceronte e la giraffa. Ogni animale è stato scolpito utilizzando una tipologia diversa di pietra che tende a imitare il manto dell’animale e a conferire maggiore naturalezza. Nella volta si trovavano molti volatili in bronzo fusi da Giambologna e spostati nel novecento all’interno del Museo del Bargello. La Grotta si animava attraverso l’uso di una moltitudine di giochi d’acqua, ancora funzionanti, che rendevano l’ambiente un luogo particolarmente fresco e straordinario.
Con l’estinzione della famiglia Medici, il Giardino di Castello, insieme a tutto il Granducato di Toscana, passò nelle mani degli Asburgo-Lorena, i quali apportarono grandi modifiche alla struttura del giardino, eliminando per sempre il progetto mediceo. Tra le trasformazioni più notevoli vi è lo spostamento della fontana della Venere-Fiorenza nel Giardino di Petraia, e la creazione del parco all’inglese sul lato orientale del giardino.
Dopo il periodo di chiusura imposto dalla quarantena, il Giardino ha riaperto i battenti a giugno con delle visite guidate, nel fine settimana, sponsorizzate dall’Unicoop di Firenze. Grazie a queste visite molti cittadini locali e toscani hanno potuto ammirare nuovamente il Giardino nel periodo del suo massimo splendore. Le visite guidate sono state interrotte per il mese di agosto, nel quale sarà possibile visitare il giardino in autonomia supportati da un’audioguida digitale.
Le aperture sono dal venerdì al lunedì (8:30 – 13:00 | 15:00 – 19:00). Per tutte le informazioni basta cliccare su questo link.